Nome locale: La Mansarda
Categoria: Ristorante – Pizzeria
Indirizzo: Via Valle Scura, 37
Località: Castiglione delle Stiviere (MN)
Telefono: 0376638972
Em@il: n.d.
Sito web: n.d.
Specialità: pesce di mare (dicono …)
Valutazione: [rating:0.5]
Prezzo Medio: € 30/35
Ultima Visita: 17/03/2010
Numero sulla mappa: n.d.

Onestamente non ricordo il tempo di aver scritto una recensione negativa. E non ricordo neppure il tempo di aver mangiato così male! Un posto da dimenticare, mi spiace, ma non posso qualificarlo diversamente! E’ un locale dove conta la quantità, ma la qualità cui siamo abituati è decisamente tutt’altra!

Prendiamo gli antipasti della casa:

1) qche assaggio di cruditè (onestamente non so se sanno che il pesce va prima surgelato, come un recente video delle iene chiarisce una volta per tutte, ma questo dubbio vale per tutti i locali, non solo per questo!), unico piatto dal sapore discreto, anche se il prezzemolo sul pesce crudo non c’azzecca nulla e, anzi, ne copre il sapore

2) “tempura” di gamberi. Se lo chiami TEMPURA, per favore, informati e cerca di capire la differenza tra un TEMPURA e un FRITTO normale: la pastella del TEMPURA NON HA LE UOVA! Il fritto “alla giapponese” è un’arte, ma non è complicatissimo! Acqua fredda (qcuno la preferisce frizzante), farina e olio ben caldo. NIENTE UOVA, NIENTE PAN GRATTATO !!!

3) pesci vari in umido (salmone, cernia, spada) … diciamo che proprio non ci son piaciuti. Il salmone aveva un accenno di curry (o almeno sembrava …), la cernia le cipolle, lo spada un miscuglio di non so che … ad ogni modo, sapori troppo indefiniti per i nostri gusti

4) spaghetti con un misto mare (il nome non lo ricordo, ma dovrebbero essere la specialità della casa). L’annunciato granchio non c’è, ma poco importa. Per 2 persone una badilata di spaghetti (saranno stati, non esagero, 3 o 4 etti), conditi con pomodoro, carote (o zucca, non si capiva, il sapore era coperto da un qche condimento non meglio precisato) e prezzemolo, prezzemolo, e ancora prezzemolo. Spaghettini sottili, non scotti per un decimo di secondo, e crostacei misti, ma dal sapore artefatto, decisamente artefatto. Al punto che io e l’amico Michele (noti divoratori di cibo e, all’occorrenza, piatti e tavoli) li abbiamo lasciati quasi tutti! Alla domanda: “volete portarli a casa?” ovviamente la risposta è stata no, grazie!

5) Silvia ha preso le seppie ai ferri. Beh, le ha assaggiate, ha fatto una faccia schifata … le abbiamo assaggiate anche noi e … la sentenza è stata uguale: sapevan di ammoniaca …

Di fatto, quindi, un’esperienza da dimenticare. Mi spiace scriver male, ma quando si mangia così … che devo dire?

Se qcuno che passa di qui è di opinione contraria, lo invito a provare “il Pegaso” a Soprazzocco (ne ho scritto qui), giusto per citarne uno. Poi ne riparliamo …

Di Ste