Dal lontano 2000 abbiamo tenuto, con cadenza variabile (originariamente un anno, poi variabile) la “cena della bottiglia”.
Con un “amico” di allora avevo comprato 12 bottiglie di un vino dolce di Anselmi: “i Capitelli” (annata 1998).
Al termine della cena e della degustazione dell’ottimo vino i commensali firmano l’etichetta ripercorrendo gli anni precedenti e verificando, come negli intenti originali, chi tra gli amici di allora è rimasto nel gruppo e scoprendo, purtroppo o per fortuna che molti se ne sono andati. Qualcuno sbattendo la porta, qualcuno senza dir nulla semplicemente sparendo. Tutti, comunque, ha mostrato nel tempo la loro essenza (in fondo “in vino veritas”) e sono rimasti solo i più cari.
Ieri sera mi son sbizzarrito col pesce (preso da “il pescatore” a Bs: una spanna sopra gli altri!!!):
– polipo con patate, paté d’olive taggiasche e una punta di Tahin (crema di sesamo. Perfetta!)
– capesante gratinate con una punta di parmigiano
– risotto ai frutti di mare (da questa volta sempre senza brodo, ma con l’acqua di cottura di molluschi e gamberi)
– cous cous con guazzetto di moscardini
– pancake con sciroppo d’acero
Grandissimi vini e una tatin by Zilioli x chiudere!

Chiacchiere, risate e star bene ci han portati in un battibaleno a notte fonda. Martina x fortuna stamattina ha dormito fino alle 11.30 (8 ore e mezza) permettendoci un rapido e pieno recupero.

Un’ultima nota x il vino che, a 12 anni dalla messa in bottiglia, è in uno stato di grazia assolutamente imprevisto!

Di Ste